La Mindfulness è una pratica articolata di meditazione.

Da diversi anni è utilizzata in contesti inerenti le relazioni di aiuto, con beneficiari differenti, sia per età sia per contesti e problematiche individuali. Più recentemente è stata introdotta in contesti carcerari.

Tale scelta deriva dalla sua comprovata efficacia nella riduzione e gestione dello stress grazie all’apprendimento e alla pratica di esercizi di rilassamento e di meditazione. Esercizi che il soggetto può in seguito applicare anche privatamente.

Nel contesto carcerario sono molteplici le fonti di stress (sovraffollamento, disagio causato da convivenze forzate e difficili, rabbia alimentata dalla inattività, rapporto spesso conflittuale con il personale penitenziario, periodi di attesa imprevedibili, …).

Alla luce di tali fattori, l’obiettivo principale degli incontri di mindfulness, coerentemente con la natura stessa della tecnica, è quello di accompagnare i detenuti nello sviluppo della consapevolezza, come strumento fondamentale per il rispetto e la cura di sé e degli altri.

Lo scopo dell’intervento è quello di acquisire maggiore consapevolezza e benessere psicofisico. Durante il percorso i detenuti imparano ad entrare in contatto con le proprie esperienze interiori, ad accogliere le situazioni stressanti e dolorose, a coltivare gentilezza, compassione e apertura.

Il periodo di detenzione può essere vissuto con minore disagio e utilizzato per l’apprendimento di strumenti utili sia in carcere che fuori, in prospettiva del reinserimento sociale.

Ciclo di 5 incontri più 1 incontro di follow up a gruppo. Cadenza quindicinale, durata 2 ore per seduta.